top of page

Benvenuti nel blog OfficinaGiornale


Benvenuti nel mio blog “Officina Giornale”.

Nella sezione “Archivio storico” troverete tutti i numeri del giornale “l’Officina” pubblicati dal 1987 al 2009. Il giornale fu fondato per mia iniziativa a Pianella nell’autunno del 1987 nell’ambito delle attività della Democrazia Cristiana. La condizione che posi da subito ai dirigenti politici di allora fu che non si producesse un giornale di partito ma che offrisse a tutti i cittadini la possibilità di scrivere sulle sue pagine. Così avvenne.

Avevo individuato una rosa di tre nomi possibili da poter dare al giornale: Icaro, Area, l’Officina. Ricordo che ci trovammo un giorno a parlarne il deputato Ugo Crescenzi, Bernardo Mazzocca ed io. Escluso subito il primo nome, Crescenzi e Mazzocca indicarono in “Area” l’intestazione preferita. In particolare Crescenzi riteneva che Area fosse più attuale in quanto nei programmi politici andava prendendo corpo sempre più l’idea di area metropolitana come evoluzione della città di Pescara, mentre l’Officina, per quanto suggestiva, evocava un retroterra culturale di sinistra. Poiché la decisione dovevo assumerla io, che poi avrei diretto il giornale, la scelta cadde su l’Officina.

Che il nome sapesse un po’ di sinistra non mi dispiaceva affatto perché nella Democrazia Cristiana io ci stavo stretto e non la sentivo come il mio partito. Quando al dottor Antonio D’Urbano, che mi aveva scritto una lettera nel 1978 per invitarmi ad aderire alla DC, rappresentai che mi sentivo troppo laico e di sinistra per entrare in un partito di ispirazione religiosa, la risposta fu che avrei potuto mantenere una posizione indipendente ma che almeno avrei rafforzato quella componente di sinistra del partito che lottava per il suo rinnovamento. A 21 anni quelle argomentazioni mi convinsero, soprattutto perché erano state formulate da Antonio D’Urbano, un uomo che stimavo ed il cui carisma sicuramente pesò sulla mia decisione di iscrivermi.

Con il senno di poi, feci un errore madornale, ma ne parleremo, semmai, in un’altra occasione.

Ho deciso di acquisire in digitale tutti i 101 numeri del giornale perché penso che a tutti coloro che lo hanno conosciuto, letto, o che hanno pubblicato qualcosa sulle sue pagine, possa far piacere averlo a portata di click. Per fare questo non facile lavoro ho acquistato uno scanner del formato A3+ ed ho scansionato ad una ad una tutte le pagine, ripetendo l’operazione anche 4 o 5 volte quando non riuscivo a centrare la pagina nell’area di scansione. Così facendo mi sono accorto che all’epoca commisi un errore nella numerazione del giornale attribuendo il N° 56 sia a l’Officina pubblicata a Giugno 1999 che a quella pubblicata nel bimestre successivo Luglio/Agosto 1999. Sul Blog ho distinto le due pubblicazioni con i numeri 56 e 56bis. Altro probabile errore potrebbe essere la mancanza del numero 68 del giornale. Ma non so dire con precisione se sbagliai ad attribuire il numero, saltando dal 67 al 69, o se invece del numero 68 non mi rimase nessuna copia cartacea che solitamente mettevo da parte per conservarle in archivio. Ho chiesto anche in giro se qualcuno si trovasse quel numero 68 ma niente da fare.

Concludo qui la presentazione e invito i lettori a ripercorrere il cammino de l’Officina. Qui sul Blog basterà premere su “Archivio Storico” e comparirà l’elenco di tutti i numeri del giornale in ordine progressivo. A quel punto cliccate sulla prima pagina e si aprirà il numero che vorrete leggere. Quando troverete a fianco della pagina i simboli del PDF vuol dire a che a quel numero erano assegnati degli inserti che potrete anch’essi consultare.

Buon viaggio, buona lettura.

Luigi Ferretti


bottom of page